Canoni digitali
Marco Mangini / Tutor: Paolo Cagnacci, Chiara Ruberti
L’uomo ha sempre rappresentato la bellezza attraverso quadri, affreschi, mosaici, sculture; e se non ci fosse mai riuscito? Associamo la bellezza a canoni preimpostati da millenni.
Come ci racconta la storia però, “la bellezza non è ciò che è bello, ma ciò che piace”, ed è proprio questo a spingere le persone ad assomigliarsi il più possibile una con l’altra, perché il pensiero di essere “diverso” e andare controcorrente spaventa. Fa paura perché pensiamo che gli altri ci guardino con uno sguardo stordito e affascinato, perché non apprezziamo ciò che fanno gli altri, ma solo ciò che pensiamo sia giusto per noi. La tecnologia ha cambiato il modo in cui formiamo le nostre identità, rappresentiamo noi stessi e ci relazioniamo con gli altri.
L’essere umano sta ricercando la “bellezza” attraverso l’intelligenza artificiale. Ma se in un futuro fosse l’intelligenza artificiale a cercare la bellezza nell’essere umano? L’intelligenza artificiale sarà così intelligente da capire che la diversità è bellezza?
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